L’Accademia dell’Ignoranza 1
Publicato originariamente il 3 Marzo 2013

L’Accademia dell’Ignoranza 1
L’Accademia dell’Ignoranza, ovvero l’arte di ingannare.
Una storia triste, attuale, reale e veritiera, raccontata in un prefazione e tre brevi episodi.
Ay pena penita, pena, pena.
Pena del mio cuore.
Che mi scorre nelle vene, pena,
con la forza di un ciclone.
È come un temporale
di tenebra e selce.
È un puledro imbizzarrito
che non sa dove va.
È un deserto di sabbia, pena,
è la mia gloria del dolore,
ay dolore, ay dolore,
ay pena penita pena.Ay pena penita, pena, pena.
Pena de mi corazón.
Que me corre por las venas, pena,
con la fuerza de un ciclón.
Es lo mismo que un nublao
de tiniebla y pedernal.
Es un potro desbocao
que no sabe a dónde va.
Es un desierto de arena, pena,
es mi gloria de un pená,
ay pená, ay pená,
ay pena penita pena.
Dalla copla “Ay pena penita pena” di A. Quintero, R. de León e M. Quiroga1
Prefazione: il dolore di sapere
La prefazione ha lo scopo di esprimere l’intento dell’opera prima ancora della sua pubblicazione.
In questo caso, è la parte più dolorosa da mettere per iscritto. Ho vissuto questa storia reale in prima persona, fino a quando sono diventato consapevole dell’inganno. Senza volerlo, potrei aver contribuito a ingannare qualcuno. E per questo chiedo perdono.
La mia coscienza è serena: nel momento in cui ho capito cosa accadeva all’interno di quella che chiamo Accademia dell’Ignoranza, me ne sono andato. Ho detto ciò che doveva essere detto, per aprire gli occhi agli studenti.
Perché raccontare questa storia?
Mi sento moralmente obbligato a raccontare ciò che seguirà. Lo faccio anche perché so che questo blog ha iniziato ad avere lettori sia in Spagna che in altri paesi ispanofoni e non.
Non rivelerò il nome esatto della scuola in questione. La chiamerò “Accademia dell’Ignoranza” per due motivi:
- Non è un caso isolato. Posso parlare solo di ciò che conosco direttamente, anche se altri mi hanno raccontato esperienze simili.
- Vorrei che chi frequenta corsi di moda si chiedesse: “Nella mia scuola si insegna davvero qualcosa?” Oppure ci si limita a vendere fumo?
Due decenni di menzogne
L’Accademia dell’Ignoranza esiste da vent’anni. Si trova in un quartiere di una metropoli europea, che ancora si vanta delle sue creazioni di moda. Eppure ha lasciato morire la sfilata più importante del suo paese.
Da due decenni, questa Accademia insegna concetti errati e inutili. Il suo unico docente e direttore non è come San Manuel Bueno, il prete del romanzo di Pío Baroja2, che finge la fede per il bene dei suoi fedeli. Al contrario, lui si vanta delle sue bugie, e le insegna con orgoglio.
Insegnare l’inutile per vivere
Ha trovato il suo equilibrio insegnando ciò che non serve. Ma lo fa in modo che sembri utile.
Come?
- Non permette di cucire nel centro. Dice che sarebbe troppo rischioso, perché eventuali lamentele danneggerebbero la reputazione della scuola.
- Espone un biglietto di scarico di responsabilità. È scritto a mano e posato su una minuscola sedia di legno. Dice: “La direzione non è responsabile dei capi cuciti fuori dall’Accademia”.
Con queste due trovate, si solleva da ogni responsabilità.
Mezze verità, mezze creazioni
Per mantenere viva l’illusione, fa realizzare mezzi capi agli studenti per l’esame finale. Questi verranno presentati insieme ai cartamodelli in una scatola decorata con grande cura. Spesso, la decorazione della scatola riceve più attenzione del suo contenuto.
Sui manichini della scuola, appende vecchi capi di sua produzione. Li presenta come parte delle sue collezioni passate.
È giusto tutto questo?
Forse alcuni si iscrivono a queste scuole per passare il tempo. Ma ci sono anche studenti che lo fanno con serietà, con la speranza di imparare un mestiere.
Quando qualcuno fece notare al direttore che alcune cose non funzionavano, lui rispose:
“Hai ragione, ma non importa. Questa è una scuola di quartiere.”
Ma la domanda vera è un’altra: la gente dei quartieri popolari non ha forse diritto a una formazione vera?
- Ay pena penita pena: http://www.cancioneros.com/nc/1829/0/ay-pena-penita-pena-antonio-quintero-rafael-de-leon-manuel-quiroga ↩︎
- San Manuel Bueno, mártir de Pío Baroja: http://ciervalengua.files.wordpress.com/2012/09/san-manuel-bueno-martir1.pdf ↩︎